Colmo, la città più piccola del mondo
Nell’entroterra di Pinguente si incontrano luoghi curiosi, dai nomi stravaganti e dalla storia singolare. Uno di questi posti è sicuramente Colmo (Hum in croato), piccola città medievale tuttora circondata da mura. Per i croati questa è la città più piccola del mondo nonché la prova della loro presenza in Istria quali fondatori di città e insediamenti. Infatti si sostiene che a Colmo si scrivesse in glagolitico, antico alfabeto slavo. Questa convinzione è tale che ad essa si è dedicato persino il viale dei glagoliti, ovvero la strada che conduce a Colmo, dove sono sparse opere in pietra – dal dubbio gusto – che ricordano gli altari dei celti. In realtà la prima iscrizione in glagolitico risale al 1492, e non si trova a Colmo ma a Castel Bellai, rimossa a suo tempo da Ceppich dalla tomba di Martino Moyses signore di Cosliacco. Il glagolitico era conosciuto e usato solo dai preti di campagna e pare non esista alcuno scritto glagolitico di persone laiche. In realtà Castrum Cholm è ben più antico della presenza slava in Istria. Il suo nome figura nell’elenco delle località istriane donate al patriarca di Aquileia nel 1102. Con questo nome viene indicato in tutti i documenti di archivio che ne accompagnano la lunga storia, modesta ma non trascurabile. Colmo fu stazione protostorica, poi caposaldo romano (la pianta all’interno delle mura infatti è quella del castrum romano) e sempre abitato nei secoli. Tra il 1412 e il 1420 rimase un borgo desolato, con solo tre famiglie. Nel lungo periodo del dominio di Venezia le mura furono ampliate e fortificate, data l’importanza strategica del posto. Colmo divenne avamposto fortificato, di cui sono tuttora testimoni la muratura, il bastione e la torre. Durante la guerra di Gradisca, detta anche guerra degli Uscocchi (1615), le campagne di Colmo subirono devastazioni e saccheggi per mano dei pirati Uscocchi che fecero razzie in tutta la zona. Colmo resse a lungo l’assedio delle forze austriache in guerra con la Serenissima, anche se pagò la resistenza a caro prezzo, con assalti e tentativi di incendio. Alle guerre seguirono anni di carestie e pestilenze e solo nel XVII secolo iniziò un periodo di pace.
Entrando nel borgo attraverso la porta ad arco, ci si trova in una suggestiva piazzetta con la chiesa di San Giacomo e la torre campanaria merlata. La chiesa sovrasta il belvedere, la struttura presenta caratteristiche classiche e risale al XVI secolo, fu poi ricostruita nel 1802. Alla destra della chiesa si trova la Loggia a due archi, attualmente occupata da un ristorante, e verso settentrione si trova la torre rotonda.
Il monumento più importante di Colmo però si trova fuori dalle mura, su un rialzo calcareo ad ovest del paese, nel cimitero della cittadina. Si tratta della chiesa di San Girolamo, in stile romanico. La chiesa contiene i resti di preziosi affreschi del XIII secolo, eseguiti per ordine del patriarca di Aquileia, che rivelano l’influenza della pittura romanico-bizantina. Si riconoscono i temi dell’Annunciazione, la Passione di Cristo, la Deposizione e altri.
Il borgo si compone di sole due vie che si snodano tra edifici antichi e ristrutturati, negozietti di souvenir profumati di lavanda, scorci sul verde dei boschi che cingono le mura. Ci si può fermare per una sosta su delle deliziose panchine che consentono di respirare l’aria pura e di odorare le erbe selvatiche.
Tornando ai monumenti, una visita alla deliziosa chiesa di San Giacomo è consigliabile a tutti i visitatori. Gli interni sono restaurati e tenuti mirabilmente, come l’altare ligneo o il battistero.