24 Agosto 2018

Dedicato a Trieste

By admin
Trieste - vista sul porto

Trieste – vista sul porto

Vivo in questa città, Trieste, da quando avevo diciassette anni. Qui ho terminato gli studi, sono diventata adulta, ho fatto la maggior parte delle esperienze. A Trieste però non mi sono sentita a casa per tanto, troppo tempo. Ho sempre fatto fatica a identificarmi nella città, nella sua storia complessa, nella sua poca italianità, nel suo cosmopolitismo ottocentesco oramai superato dalla storia e dagli eventi. Eppure mi ha sempre attratto questa addormentata regina dell’Adriatico dal passato imponente e dall’architettura sublime e severa al contempo. Per troppo tempo ho guardato al mio di passato, alle origini che si perdono in terra istriana, nella campagna verde e incolta della mia infanzia. Poi capitano attimi, momenti unici, nei quali qualcosa o forse tutto cambia. Esco sul terrazzo di casa, il sole sta calando e la mia giornata di impegni sta giungendo al termine. Prima di uscire spengo il computer, chiudo un nuovo capitolo del libro che sto scrivendo. Una storia lontana nel tempo, nell’Adriatico dell’Istria orientale, tra le isole della Dalmazia. So che la trama è buona, lo stile anche; l’ambientazione è quella giusta, i personaggi sono robusti e delineati. Eppure sento di dedicare troppo tempo, troppe energie alla mia terra di origine, alle sue storie e ai suoi drammi, e poco alla città che silenziosamente mi ha aperto le porte, senza darmi o togliermi niente, ma consentendomi a modo suo di diventare ciò che sono. Il sole cala mentre sono sul terrazzo, mentre guardo verso il porto: le gru sono illuminate dalla luce rossa del tramonto, il cielo si accende di fuoco mentre l’astro mostra ai miei occhi la sua magnificenza. Rimango ammutolita, commossa. La bellezza di Trieste è sorprendente, unica, spettacolare. Sento di aver trascurato un mare di suggestioni, ispirazioni, gioie e contraddizioni. Sono stata cieca a non accorgermi di quanto sia profondamente simile a me Trieste, di quanto io sia simile a lei; di quanto mi sia entrata nel cuore, sotto la pelle, tra le pieghe della mente che si ostina a guardare altrove. Trieste è una musa da conquistare, da raccontare e sentire nell’anima. Ho promesso alla mia città che la guerra fredda è finalmente finita: non desidero più criticarla, cercare i suoi difetti, sentirmene distante. Voglio vivere Trieste fino in fondo, godere dei suoi magnifici tramonti, del suo mare, del verde che la circonda, del Carso che la rende unica, dello stile che la fa diversa. Raccontare Trieste sarà parte di me, perché io faccio parte di lei e mai come ora me ne sono resa conto.