Dicembre, il mese della gioia
“Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve”
Umberto Saba
Il mese magico dell’anno, la fine di un ciclo che riporta il freddo dei suoi inizi e la gioia del Natale che lo chiude con gli sfolgorii. Inizia oggi l’attesa della Notte Santa, il conto alla rovescia per gli addobbi da fare in casa, per i regali da mettere sotto all’albero, per il miglior cibo che si possa avere, per la serenità sperata in famiglia, tra le persone che si amano. Non ci sono altri momenti dell’anno in cui ci si possa sentire più uniti, felici, appagati di questo. Il Natale e il meraviglioso mese che ce lo dona, è uno stato mentale, una proiezione del bambino che alberga in noi e che contrasta, almeno in questo mese, con l’adulto razionale e cinico che i tempi esigono. Per me è un ritorno ad un’infanzia difficile ma al contempo fiabesca, all’atmosfera della campagna imbiancata, della casa di cruda pietra riscaldata dal fuoco, degli addobbi poco costosi ma preziosissimi per il cuore che si tiravano fuori dall’armadio. La vita adulta mi porta a dividermi fra la città e quella campagna fiabesca nella sua semplicità, però basta un tè all’anice stellato e un lume soffuso, per trasportarmi nel sogno e spingermi a creare mondi fantastici.
Così immagino le mie case piene di simboli, di colori, di novità che arriveranno in questo mese, di come la mia mente si rilasserà tra spiritualità e auguri, tra pensieri e sogni. Tornare fanciulli non ha nulla a che vedere con l’infantilismo, anzi. In questi momenti ci sentiamo vivi fino alla viscere, sia che siamo credenti o meno, perché simbolicamente le feste della fine dell’anno ci invitano alla vita e al rinnovamento. Anche per i pagani, tanti secoli fa, questo era un importante traguardo: era il solstizio d’inverno che segnava una svolta, annunciava la rinascita della luce, proprio in concomitanza con il nostro Natale.
Prepariamoci dunque ad accogliere la gioia, ad accendere le candele e le luminarie, a liberare l’anima dalle oppressioni della vita quotidiana, a preparare il cuore a ricevere la benedizione della luce. Che questo mese sia magico anche nel ricordo nostalgico di chi non è più con noi, di chi ci guidava per mano nella tempesta: il significato della rinascita è impresso nel presente con il ricordo del passato.