Le proprietà dei frutti di bosco: freschi e in infuso
I frutti di bosco, o frutti selvatici, sono una straordinaria fonte di benefici per l’organismo. Presentano infatti proprietà diuretiche e antiossidanti fondamentali per la salute del nostro corpo. More, mirtilli, ribes, lamponi, cinorrodi ecc., sono ricchi di vitamine. Da studi condotti in Inghilterra e Stati Uniti si apprende che migliorano la salute del cuore e sono preziosi alleati contro l’ipertensione per la loro forte concentrazione di polifenoli che rallentano l’invecchiamento, arginando i danni provocati dai radicali liberi anche sulla memoria. Aiutano a bruciare i grassi, abbassano il colesterolo e sono eccezionali (i mirtilli in particolare) per le infiammazioni delle vie urinarie. Gli antiossidanti nei frutti di bosco, nei lamponi ad esempio, hanno un’azione depurativa, antinfiammatoria che accelera persino la guarigione delle ferite. Sono una fonte di acido folico, sostanza importantissima in gravidanza, e un valido aiuto all’apparato cardiovascolare.
Secondo uno studio condotto in Florida basterebbe mangiare una scodella di mirtilli neri al giorno per proteggere il cuore e abbassare la pressione, soprattutto in menopausa. Per quanto mi riguarda ho scoperto le straordinarie proprietà di questi frutti spontanei che madre natura ci dona nel trattamento di un problema di salute spinoso e doloroso: la gastrite cronica e il reflusso gastroesofageo. Le more e i lamponi sono l’accoppiata vincente per ridurre notevolmente l’infiammazione gastrica. Contengono degli antiossidanti denominati ellagitanni dotati di straordinarie virtù antinfiammatorie che danno sollievo quasi immediato, proteggendo lo stomaco da gastriti e anche ulcere. Soprattutto le more che contengono una concentrazione maggiore di ellagitanni e che in estate, la loro stagione, vanno consumate fresche in quantità. In inverno i frutti si trovano al supermercato e anche se non sono di stagione io non ne faccio a meno, però delle loro proprietà si può beneficiare anche sotto forma di infuso di frutti essiccati, da acquistare in erboristeria.
Basterà un cucchiaio di preparato (mix di mirtilli, rosa canina, ribes, ecc.) in un’abbondante tazza di acqua bollente, due volte al giorno, per calmare i bruciori e rigenerare il corpo. Dei frutti di bosco si utilizzano anche le foglie, sia di mora che di lamponi, servono per ridurre le stomatiti, le afte, le infiammazioni gengivali e l’herpes: problemi molto comuni d’estate. Consiglio di usare la tintura madre (da acquistare in farmacia o erboristeria) o preparare l’infuso con alcune foglie – fresche o secche – in acqua calda. Il preparato così ottenuto sarà utile anche per il mal di gola e le infiammazioni vaginali. Inoltre le foglie possono curare anche la diarrea e regolare le mestruazioni, specie se abbondanti. Ottimo è anche l’aceto di lamponi, lo si ottiene aggiungendo frutti freschi a del buon aceto di mele, sarà un valido alleato contro la digestione difficile, poi un cucchiaino in un bicchiere di acqua remineralizza e disseta; ricchissimo di minerali e vitamine riduce anche le infiammazioni articolari. Da una ricerca pubblicata sull’European Journal of Clinical Nutrition, i frutti di bosco riducono il rischio d’infiammazione, delle malattie al fegato e della sindrome metabolica (malattie cardiache, ictus, obesità e diabete) tipiche dello stile di vita occidentale. Prendiamo in esame brevemente i principali frutti usati sia freschi che in infuso.
Cominciamo con la mora, il frutto del rovo (Rubus fruticosus), una pianta spinosa decisamente infestante che conquista muretti, strade, sentieri. In primavera e inizio estate presenta fiori bianchi, poi ci dona i frutti: le deliziose more. Il frutto formato da drupe all’inizio è verde, quindi diventa rosso e, a maturazione completata, nero. I decotti di foglie, come abbiamo visto, sono un valido rimedio per la diarrea e le mestruazioni abbondanti. Le more vanno colte in luoghi non inquinati e devono essere ben mature. Ricche di vitamina A e C, di antiossidanti, sono una manna per combattere le infiammazioni. Lo sciroppo di more, ottenuto facendo cuocere il succo dei frutti con dello zucchero, ha notevoli proprietà medicinali.
Il mirtillo (Vaccinium myrtillus) è un piccolo arbusto da cui si dipartono fusti eretti ramificati con foglie ovali, finemente dentellate. In primavera compaiono anche i fiori bianco rosei verdastri, a forma di bubbolo. Frequenti nei boschi montani e subalpini fino a oltre 2.000 metri di altezza, sono spesso coltivati industrialmente. I frutti, le bacche, sono nero bluastre e il loro periodo di maturazione va da agosto a settembre. Ricercati fin dai tempi preistorici, i mirtilli devono la loro fama tanto al sapore quanto all’abbondanza. Nessun altro frutto selvatico ha offerto storicamente una tale profusione nei terreni adatti (Alpi e Appennini). Particolarmente ricco di vitamina A e C, acidi organici, tannino e sali minerali, è astringente, disinfettante e antinfiammatorio. Il frutto fresco, il succo e il decotto sono ottimi per combattere la diarrea, prevenire i problemi di memoria e per bruciare i grassi. Storicamente utilizzato come antibatterico, era molto usato nelle enteriti acute, nelle colibacillosi intestinali e nelle diarree infantili. Si può ottenere anche la tintura, facendo macerare per 15 giorni, al tiepido, una parte di frutti schiacciati con cinque parti di acqua vite; si filtra e si mette in un dosatore e si assume a gocce. Il mirtillo è valido nella cura delle ferite, usato in forma di succo fresco o infuso, e per le afte, le stomatiti, fresco o in tintura.
Il ribes rosso (Ribes rubrum) è un arbusto con fusto eretto e ramoso. Le foglie picciolate a cuore profondo, dentate e inodori, si arricchiscono di fiori a grappoli in tarda primavera. Il frutto è una bacca rotonda, rossa e lucente a grappoli pendenti, ricca di semi. Presente nei boschi e nei pascoli di montagna fino a 2.000 metri, viene spesso coltivato in varietà selezionate per la produzione dei frutti. Ricco di vitamina C e pectina, viene usato come diuretico e depurativo. Nell’alimentazione i frutti e il succo servono per aumentare la diuresi e regolare lo stomaco e l’intestino. Molto usato in cucina, come anche gli altri frutti di bosco, per preparare dolci, gelatine, conserve e sciroppi. Un rimedio consigliato in erboristeria, e soprattutto in omeopatia, è anche il ribes nero (ribes nigrum), del quale si raccolgono i frutti maturi e le foglie prima della fruttificazione. Il ribes nero presenta le stesse proprietà di quello rosso ed è fortemente antinfiammatorio e astringente. Si consiglia l’assunzione dei frutti freschi, o del loro succo e della polpa, per rinforzare la vista, regolare l’intestino e agevolare la diuresi. L’infuso e il vino preparati con le foglie sono diuretici e depurativi. Il ribes veniva comunemente chiamato anche uva spina (Ribes uva crispa) e ci si riferiva a quello bianco. Un arboscello spinoso che dà frutti chiari, con sfumature verdastre, un poco traslucide che si colgono tra giugno e agosto. Cresce nei boschi freschi delle valli, tra le rocce cespugliose delle pianure e di mezza montagna. Ricordo una di queste piante in uno degli orti vicino alla mia casa, abbandonati dagli istriani in fuga, che mi ha deliziato con i suoi meravigliosi frutti per tutta l’infanzia, prima di essere inghiottito dal bosco. Oggi è un frutto poco comune nei mercati e negli orti, purtroppo. Notevoli sono le sue proprietà lassative, raccomandabile agli epatici.
Il lampone (Rubus idaeus) è un arbusto con molti fusti, dal secondo anno arcuati e ramificati. Le foglie sono verdi nella parte superiore e biancastre nella parte inferiore, ovali, seghettate. I fiori sono bianchi e riuniti in grappoli, compaiono al secondo anno nella tarda primavera e inizio estate. I frutti sono rosa carico, appena pelosi, formati da tante piccole drupe strettamente unite tra loro. Cresce spontaneamente nelle boscaglie, nelle radure ombrose, fino ai 2.000 metri di quota. Viene coltivato con diverse varietà selezionate anche su larga scala per il consumo dei frutti. L’uomo si ciba dei lamponi fin dal neolitico, essendo un frutto che offre raccolti importanti. Ricco di vitamina C, sali minerali, tannino e pectina, è un forte antinfiammatorio con proprietà astringenti, come abbiamo visto. Adatto in sciroppo per curare la stipsi, le mestruazioni dolorose, per favorire la diuresi, calmare la gastrite e disintossicare l’organismo. I frutti sono usati per preparare dessert, marmellate, aceto e liquori. Tra le levatrici dei secoli passati vi era la convinzione che andasse somministrato alle donne in gravidanza per facilitare il parto e scongiurare il rischio di aborto. Pur senza saperlo, le guaritrici del popolo avevano intuito la valenza dell’acido folico.
Delle bacche di rosa canina, o cinorrodi, ho già parlato in questa rubrica dedicando a questo straordinario frutto selvatico ampio spazio. Famoso per la grande concentrazione di vitamina C, il frutto è utilizzato nella preparazione di marmellate e infusi altamente vitaminici. Aggiungerò che da recenti ricerche sono emerse anche altre grandi proprietà legate a questa bacca, in particolare quelle antinfiammatorie che si studiano per il trattamento dei disturbi metabolici, dell’obesità e dell’invecchiamento cutaneo (L’Erborista).
Dai tempi dei cacciatori e raccoglitori, i frutti di bosco hanno accompagnato l’uomo in tutte le sue fasi di sviluppo e progresso e le bacche sono rimaste per molto tempo il complemento alimentare dei contadini. Col disboscamento, con gli impianti di conifere – di magri semi e senza sottobosco – che hanno sostituito le foreste di alberi fogliosi produttori di frutta, con la soppressione di molte scarpate e siepi, l’alimentazione spontanea degli animali (gli alati e non solo) e dell’uomo si è notevolmente impoverita. Tuttavia le coltivazioni garantiscono alcuni di questi frutti (anche se non dal sapore dell’uva spina della mia infanzia) e la scienza attuale per fortuna ha iniziato ad interessarsi notevolmente degli effetti benefici di questi alimenti sulla nostra salute. Parlerò in futuro di tanti altri frutti spontanei o selvatici, delle loro caratteristiche e proprietà. Per ora vi invito, se avete un appezzamento di terra, un orto, di piantare un alberello o un arbusto da frutto, pensando al bene che fate agli uccelli sempre più in difficoltà, ma anche agli infusi e alle marmellate che faranno un gran bene a voi.
P.S. AVVISO AI MIEI LETTORI. Carissimi, tutte le fotografie pubblicate da questo momento in poi sono di dimensioni small, compresse. Il mio sito punta tanto sulle immagini di luoghi, ambienti, piante, natura, ecc. Purtroppo la rete è piena di imbecilli, di incapaci e di inutili ladri che non solo mi rubano le idee (poveracci, non ne hanno di loro) ma anche e costantemente le fotografie. Per cercare di arginare la presenza delle mie foto in siti idioti, con didascalie da cretini, ho dovuto fare questa scelta. Spero mi comprenderete e continuerete a seguirmi anche se le immagini piene e chiare avranno dimensioni reali più ridotte.