3 Giugno 2013
Percorsi narrativi: “Il nome della Rosa”
[…] Chi era mai costei che si levava come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un esercito schierato in battaglia? Mentre, quasi svanito, cadevo sul corpo al quale mi ero unito, capii in un ultimo soffio di vitalità che la fiamma consiste di una splendida chiarezza, di un insito vigore e di un igneo ardore, ma la splendida chiarezza la possiede affinché riluca e l’igneo ardore affinché bruci. Poi capii l’abisso, e gli ulteriori abissi che esso invocava.
Il Nome della Rosa, Umberto Eco, 1980
Foto: Castello di Pietrapelosa (Gabriella Chmet)