Camomilla, l’officinale più famosa
Anche per i profani assoluti, per chi non si è mai preso la briga di leggere un rigo sulle proprietà delle piante, la camomilla (matricaria chamomilla) è una officinale nota. Si tratta di un’erbacea annuale con fusto eretto (50 cm), ramificato. Le foglie sono bipennate, di colore verde chiaro, spartite in lacinie sottili. I fiori sono riuniti in capolini peduncolati; sono molto vistosi e presentano un cuore giallo circondato da petali bianchi. La pianta fiorisce da maggio a tutta l’estate. Si rinviene con frequenza in tutta Italia negli orti, più frequente nelle zone asciutte. Tuttavia, cresce nei climi miti fino a 150-200 m, per cui non è adatta alle zone montane. La pianta è ampiamente coltivata per le sue virtù medicinali e la si trova senza difficoltà anche nella grande distribuzione (fiori, filtri, solubile e in molti preparati per uso esterno).
Contiene olio essenziale e sostanze amare; è calmante, nervina, antispasmodica, carminativa. L’infuso dei fiori è un eccellente calmante dei nervi e agevola il sonno, utile in caso di mal di stomaco e dolori mestruali, aiuta pure a superare i raffreddori e l’influenza. Molto usata anche esternamente, per la pelle infiammata, per i gargarismi, gli impacchi caldi in caso di coliche, in forma di collirio. Il decotto aggiunto all’acqua del bagno sarà di giovamento alle persone ipertese oltre che per decongestionare la pelle; usato per il risciacquo dei capelli dopo lo shampoo ne schiarisce il colore.
Molto utile l’olio per le infiammazioni cutanee, si ottiene scaldando a bagnomaria per tre ore 100 g di infiorescenze di camomilla in mezzo litro d’olio di oliva. Va filtrato e conservato in bottiglia. La ricerca scientifica moderna raccomanda l’uso della camomilla come cura per una vasta gamma di disturbi. Oltre ad essere un valido rimedio contro l’insonnia e l’ansia, ottimo è il suo effetto per lenire il bruciore di stomaco e gli effetti della diarrea. Personalmente coltivo questa pianta da anni, e in questo momento ho cinque vasi di camomilla nel mio terrazzo, con la prima raccolta di infiorescenze già pronta. La camomilla non ha bisogno di grandi cure e fornisce un ottimo raccolto tra maggio e settembre, permettendo di ottenere senza grandi sforzi un prodotto dalle proprietà eccellenti. Mia nonna aveva la buona abitudine di bere una tazza di infuso prima di coricarsi, i fiori essiccati provenivano dai vasi della signora Nina che abitava a pochi metri da noi. Consiglio a tutti di terminare la giornata con questa tisana, addolcendola col miele e dandole un sapore più marcato con una fetta di limone. Per potenziare le proprietà calmanti della tisana, consiglio di aggiungere anche un cucchiaino di fiori di biancospino e uno di tiglio; otterrete così un infuso eccezionale che regolerà la pressione, calmerà i nervi e vi consentirà una notte di sonno tranquillo e rigenerante.