Nella cittadina istriana di Pinguente, sorta sulla roccia più di quattro mila anni fa, molte sono le particolarità che si possono vedere. Ci si allontana dai soliti circuiti turistici della costa, dai locali rumorosi e dal turismo di massa, per ritrovarsi nella quiete di un piccolo centro urbano medievale, con le mura antiche e il ciottolato per terra. Qui la storia si incontra con l’accoglienza istriana, semplice ed essenziale nelle sue forme, proiettata verso un recupero della tradizione declinato nei gusti moderni, nella realtà attuale. Vi racconto il caso del Melody caffè bar, un piccolo localino accanto alla Porta Grande di Pinguente che d’estate si arricchisce di tavolini all’aperto, proprio sopra le mura, con una fantastica vista sulla valle sottostante.
Ho già parlato precedentemente di questo locale, quando a Natale sono rimasta colpita dalle belle decorazioni fatte a mano dalla titolare e dalle tisane calde da sorseggiare col gelo. D’estate mi ha sorpreso maggiormente, ho ritrovato bibite storiche pressoché dimenticate, birre molto particolari e sciroppi di piante officinali decisamente salutari. Andiamo per ordine. La prima sorpresa è una bevanda di cui mi parlava sempre la mia prozia Libera (classe 1905, protagonista nostalgica del mio primo romanzo), ovvero la “passeretta”.
Questa bevanda analcolica, una gassosa color rubino, era molto amata dai bimbi della prima metà del ‘900, diffusa soprattutto durante le sagre paesane, quando i baracchini che la vendevano erano presi d’assalto da orde di bambini. Libera mi raccontava una particolarità della bevanda tanto amata: pare che nella bottiglia fosse infilata anche una biglia di vetro, poi usata per giocare. Il sapore di questa gassosa rimanda a tempi lontani, ai giochi dei nonni, ai racconti di un tempo finito che, come per magia, ho ritrovato in questo bar sulla roccia, fuori dal tempo. Nella valle sottostante Pinguente vi è un importante birrificio, sorto nel punto dove il fiume Quieto incontra altri suoi affluenti. Si tratta dello stabilimento della Favorit, e ovviamente le sue birre sono molto diffuse in Istria; si trovano facilmente nei locali, con parecchi abbinamenti insoliti e aromi particolari. Uno di questi abbinamenti, propostomi dal Melody, è la birra al sapore di moscato.
Servita molto fredda, nei bicchieri da prosecco, coniuga l’aroma amarognolo del luppolo al fresco brio del vino frizzante. Un accostamento che può sembrare azzardato, però alla prova del palato risulta molto interessante e adatto all’aperitivo. Per terminare, uno dei tanti sciroppi salutari da mescolare all’acqua naturale, ricco di importanti proprietà. Tra i tanti ho scelto il sambuco, i fiori di sambuco precisamente, trasformati in un denso sciroppo servito nelle bustine. Per non far perdere l’aroma, il prodotto si serve ancora confezionato, si mescola all’acqua fredda e si beve subito. Le proprietà del sambuco sono note, si tratta di una pianta officinale con proprietà sudorifere e diuretiche, purificatrici dell’organismo grazie all’eliminazione degli acidi urici.
Assunto come bevanda fresca, in forma di sciroppo, durante una calda giornata d’estate, dona all’organismo freschezza e senso di benessere. I sapori istriani sono anche questi, la storia che si ripropone in un bar, tra i tavolini di un borgo antico, bevendo una birra locale insolita e cercando il benessere nelle piante proposte in chiave moderna.