Un anno da festeggiare
Il mio blog – o per meglio dire il mio sito web, perché questo è tecnicamente –, esiste ormai da diversi anni. All’inizio non ne comprendevo le potenzialità: scrivevo di tanto in tanto, non caricavo molti contenuti e per lo più informavo sulle uscite dei libri o gli appuntamenti col pubblico. Negli ultimi anni il modo di comunicare di tutti noi è mutato radicalmente, soprattutto grazie ai social network, e quello del blogger (nuova figura dai contorni piuttosto foschi) è quasi un lavoro accettato. Il mio sito seguendo il flusso è cresciuto in contenuti e le rubriche si sono moltiplicate; così, poco meno di un anno fa, il tecnico ha voluto inserire il contatore di visite che fino ad allora non avevo accettato, insistendo perché mi rendessi conto da sola dell’andamento delle visualizzazioni.
Ebbene, ho avuto una gradita sorpresa e per questo ringrazio tutti voi che mi seguite e leggete. Le visualizzazioni in meno di un anno sono state oltre centomila, alcuni singoli pezzi hanno avuto migliaia di lettori. Per me questa è una gratifica e una prova che sono riuscita a stimolare l’interesse e la curiosità di coloro che hanno la bontà di leggermi. Non si tratta di un sito commerciale, non pubblicizzo alcunché e non tratto gli argomenti che hanno reso celebri alcune blogger (la moda soprattutto), ora diventate “influencer”: non si prendono più la briga di scrivere neanche due righe, postano solo le loro foto su Instagram. D’altro canto, non è nemmeno un sito tecnico con suggerimenti riguardanti la tecnologia, internet e l’uso del web; se di moda capisco poco, di tecnologia ahimè ne capisco ancora meno. Ho cercato di fare ciò che mi riesce meglio e che mi ha consentito di non restare mai senza un editore: scrivere, scrivere e ancora scrivere. Speravo che i miei interessi potessero incontrare il gusto del pubblico e non mi sono mai spinta a scrivere di cose che non conosco, ed è per questo che i lettori sono aumentati. L’onestà intellettuale paga sempre e viene compresa da chi legge, in quanto nessuno dotato d’intelligenza desidera seguire i millantatori.
La letteratura, la storia, l’erboristeria, i viaggi, i luoghi, le tradizioni, il folclore, i sapori della tavola e il profondo rapporto con la natura sono gli argomenti sui quali mi sento di scrivere, perché li percepisco in profondità e li studio ogni singolo giorno della mia vita. Sono un’osservatrice, seguo la società nella quale vivo e le sue istituzioni politiche, così mi permetto di raccontare la mia visione del mondo ma senza la presunzione di aver capito tutto. Infatti, come diceva George Bernard Shaw “Non sa niente, e crede di saper tutto. Questo fa chiaramente prevedere una carriera politica”: non ho mai avuto alcuna velleità in tal senso. Quando racconto un luogo, anche molto lontano e diverso dal consueto, sento la necessità di indagarlo attraverso la sua storia, le tradizioni specifiche, l’arte e la cultura che lo hanno reso unico. Non troverete mai consigli su dove alloggiare e in quali locali andare, preferisco raccontare le radici culturali e, qualche volta, le innovazioni. Non per questo l’arte culinaria non ha un suo peso, anzi. Ci sono due rubriche che riguardano la cucina, intesa quale parte della cultura di un popolo, partendo dal presupposto che il concetto del banchetto condiviso è presente fin dagli albori delle civiltà e ne parla persino Omero nell’Odissea. Il tema delle piante officinali è fondamentale per me, lo studio da sempre e desidero condividerlo con chi ha fiducia nella natura e nei suoi rimedi, avendo la consapevolezza che i miracoli non si celano tra le proprietà delle erbe. Poi c’è l’Istria, la mia terra d’origine, immersa nel verde dei boschi, nella durezza delle rocce, tra i campi arsi dal sole e sferzati dalla bora, tra le onde dell’Adriatico che non sempre è mite. I nostri borghi raccontano una storia lontana, ci parlano di conflitti e di conquistatori, e racchiudono una tale bellezza delicata che occorre aprire l’anima per coglierla. Tutto questo lo scrivo al computer, portatile e non, a Trieste e nella mia casa in Istria, facendo passare attraverso le parole che appaiono sullo schermo bianco la passione per la conoscenza, per la storia che ci racconta da dove veniamo e per l’arte che fornisce un senso a ciò che siamo.
Non è vero che la gente è tutta superficiale, consumista, alla ricerca di informazioni banali e sprezzante nei confronti di chi approfondisce i temi; in questo anno i miei lettori hanno privilegiato maggiormente gli articoli impegnati a quelli più leggeri e brevi, dimostrando di saper scegliere con cognizione di causa e consigliandomi indirettamente su quale percorso proseguire. Questo ha comportato anche un maggiore impegno nella scelta degli argomenti da trattare nei libri, un cambio di passo notevole che mi ha impegnata molto e che ha dato i suoi frutti. Oggi ho a disposizione molto materiale su cui lavorare e tanto testo scritto da organizzare in più di un libro. All’inizio dell’anno mi proponevo molte cose, vedevo davanti a me un lungo percorso in salita, come lo è sempre la mia vita; ebbene, di certo è stato così, però grazie al seguito che ha il sito, grazie ai lettori che mi hanno manifestato simpatia scrivendomi, l’incoraggiamento è stato grande e la produzione letteraria pure. Spero di annunciare in tempi non troppi lunghi qualche pubblicazione, intanto lavoro alacremente da molti mesi. Per ora vi ringrazio tutti e vi abbraccio idealmente, perché anche attraverso la freddezza del web può passare la parte più bella dell’umanità.