25 Novembre 2019

L’Avvento, momenti di attesa e preparazione

By admin

Presepe a Draguccio (Istria)

Per molti l’Avvento è il più bel momento dell’anno, ci si prepara al Natale e le corte giornate si perdono nella frenesia che precede le festività, soprattutto a dicembre. La tradizione cristiana affonda le radici, come spesso accade, nella storia antica della nostra civiltà. Infatti, nella Roma precristiana l’adventus stava a significare la venuta, una volta all’anno, della divinità nel suo tempio. Di seguito assunse anche il significato di visita dell’imperatore o della sua celebrazione. Per i cristiani l’Avvento è il tempo liturgico che precede e prepara il Natale: nei riti cristiani occidentali segna l’inizio del nuovo anno liturgico. Il rituale fu stabilizzato durante il pontificato di S. Gregorio Magno (590 – 604) e si potrebbe definire, per l’alto significato preparatorio, la “Quaresima del Natale”, ovvero il tempo di preparazione alla venuta di Cristo. Tuttavia, la Quaresima che conosciamo è più antica dell’Avvento, assumendo essa un significato centrale nell’anno liturgico e storicamente sentita dai fedeli. Esiste una differenza tra il rito romano e ambrosiano nella celebrazione di questo momento importante dell’anno e la differenza è principalmente la durata, ma non solo. Nel rito ambrosiano l’Avvento è più lungo perché comincia con la domenica più vicina a S. Martino e comprende sei domeniche, quindi nella Chiesa di Milano (Sant’Ambrogio vescovo era milanese) dura due domeniche in più rispetto al rito romano. Non sappiamo se S. Martino abbia determinato l’origine dell’Avvento o viceversa; egli fu uno dei primi martiri della Chiesa e uno dei primi santi confessori, straordinariamente importante nel Medioevo.

S. Martino – Momiano (Istria)

Il rito ambrosiano poi presenta anche altre differenze rispetto ai momenti che seguono la nascita di Cristo. Se per il rito romano la domenica dell’anno nuovo più vicina al Natale è la Maternità di Maria, per gli ambrosiani questo giorno e la Circoncisione del Signore, avvenuta otto giorni dopo la nascita e rappresentante il primo sangue versato da Gesù. Tornando all’Avvento, nel rito romano esso inizia la domenica più vicina a S. Andrea apostolo (30 novembre), secondo la consuetudine di celebrare gli apostoli alla fine di ogni mese, poiché i discepoli di Gesù sono la base e il sostegno del mese. Esso è formato da quattro domeniche, la prima incentrata sulla venuta del Signore e la fine dei tempi, la seconda e la terza su S. Giovanni Battista, la quarta riguardante l’Annunciazione, la Visitazione e l’Annuncio a S Giuseppe, ossia gli antefatti immediati dalla nascita del Signore. Le tre figure dell’Avvento sono la Madonna, il profeta Isaia e S. Giovanni Battista. Il rito ambrosiano inizia la prima domenica dopo il giorno di S. Martino (11 novembre) e riguarda sempre sei domeniche (quando il 24 dicembre cade di domenica è prevista la celebrazione di una Domenica Prenatalizia). Il rito vuole il colore liturgico morello, tranne che nell’ultima domenica (detta dell’Incarnazione) nella quale si usa il bianco. Le domeniche si possono riassumere così: della venuta del Signore, dei figli del regno, delle profezie adempiute, dell’ingresso del Messia, del precursore, dell’Incarnazione.

Pinguente (Istria)

La prima parte dell’Avvento romano invece è caratterizzata da diverse memorie santorali, in quanto vicine alla venuta di Cristo, da accogliere con la fede dei pastori (S. Nicola, S. Melchiade, S. Damaso) e la fiaccolata delle Vergini (S. Bibiana, S. Lucia, S. Barbara, S. Eulalia), mentre la seconda pone maggiormente l’attenzione sulla nascita di Gesù Bambino. Nella tradizione cattolica l’Avvento, fino al Concilio Vaticano II, non era sentito profondamente dai credenti; la corona dell’Avvento, ossia le quattro candele accese ogni domenica di questo tempo, derivando dal clima della Riforma, ha avuto pieno riconoscimento solo grazie alla riforma liturgica, sia nelle chiese che nelle case.

L’analogia con la Quaresima, in qualche modo, riserva un momento carnevalesco anche all’Avvento, e questo momento potrebbe essere la festa di S. Martino. Il mosto che si trasforma in vino, la festa, l’ebbrezza, le burle precedono la fase preparatoria per l’incontro con il divino. In questo periodo il clima di festività è molto sentito in paesi come l’Austria, con i mercatini dell’Avvento che affollano le piazze delle principali città, ma inizia a mostrarsi anche a Trieste, dove vivo, con i preparativi di luminarie, luci e addobbi che faranno brillare la città.

Trieste

I riti natalizi iniziano a S. Nicolò, con il mercatino dedicato al santo e le statuine di cioccolata da regalare ai più piccoli. Inizia così la fase più entusiasmante dell’anno, almeno per me, nella quale la spiritualità si fonde con la gioia dell’attesa e si fa il conto alla rovescia per preparare l’albero, il presepe, gli addobbi e tutte quelle cose brillanti che allietano la nostra esistenza. Non manca molto a Natale dopotutto, e i giorni dell’Avvento che lo precedono (siano essi di rito ambrosiano o romano) sono fondamentali per far germogliare nei nostri cuori la gioia e la speranza che rinascono anno dopo anno.

Ringrazio Fra Santino Verna per la preziosa consulenza.