Menopausa e rimedi naturali
La menopausa è una fase delicata nella vita di una donna, preceduta da anni di cambiamenti ormonali e fisici preparatori (premenopausa). Non è una malattia e nemmeno un momento tragico della vita, si tratta di un periodo complesso in cui il corpo della donna deve fare i conti con la fine della fertilità e degli effetti benefici che gli estrogeni esercitano sull’organismo. Irritabilità, senso di gonfiore, chili di troppo, disturbi correlati come l’osteoporosi, possono riguardare anche la donna più coriacea. Nell’epoca degli “eternamente giovani”, questa fase può essere vissuta in modo drammatico soprattutto per le implicazioni psicologiche, in quanto i media ci bombardano con immagini di giovinezza e freschezza sapientemente ripulite da imperfezioni. Oggi le terapie ormonali sostitutive (TOS) sono particolarmente sicure e personalizzate, come sostiene la Prof. Alessandra Graziottin, e sono adatte a tutte quelle donne che presentano disturbi significativi e continuativi. Le difficoltà però si verificano anche prima e, superati i 45 anni, la maggior parte delle donne avverte un cambiamento strutturale nel proprio organismo. Sull’efficacia dei metodi naturali per contrastare i disturbi del climaterio (fase di almeno dieci anni che include la premenopausa e la menopausa) ci sono studi contrastanti: in alcuni si sottolinea l’efficacia a lungo termine delle piante, in altri la si nega. Orientarsi in questo modo non è facile, poiché i pregiudizi nei confronti della fitoterapia sono duri a morire; consiglio, ad ogni modo, di discuterne con il medico di base. Tra le erbe più utilizzate per trattare i disturbi della menopausa e non solo, vi è il trifoglio rosso (Trifolium pratense), di cui si utilizzano le infiorescenze essiccate, ed è facilmente reperibile anche in capsule.
Contiene molti isoflavoni, facenti parte della categoria dei fitoestrogeni, sostanze di origine vegetale simili agli estrogeni sia dal punto di vista strutturale che funzionale. In passato la pianta era utilizzata soprattutto come rimedio contro i problemi respiratori, attualmente, e dopo studi approfonditi, l’uso principale è per lenire i sintomi della menopausa, per ridurre il dolore associato al ciclo mestruale, per abbassare il colesterolo, per prevenire l’osteoporosi e per contenere la sintomatologia dell’ingrandimento della ghiandola prostatica (Humanitas Research Hospital). Un altro rimedio noto è l’agnocasto (Vitex agnus castus), di cui si utilizzano i frutti.
Storicamente usato per le mestruazioni e i disturbi della menopausa, l’uso popolare della pianta ha sempre fatto pensare ad un’azione ormonale, ed il suo nome latino – agnus: agnello e castus: casto – come quelli comuni (agnocasto e pepe falso) suggeriscono l’idea che si tratti di un anafrodisiaco. In Italia si usava cospargere il terreno con i fiori di questa pianta davanti a coloro che stavano per entrare in monastero o in convento. Molto utilizzato per i disturbi dell’apparato riproduttivo femminile, da ricerche fatte in Germania si è dimostrato che l’agnocasto è in grado di aumentare la produzione dell’ormone luteinizzante e della prolattina, mentre da altre ricerche è emerso che stimola la secrezione del latte (L’enciclopedia delle erbe, a cura di Richard Mabey, Zanichelli). Valido rimedio per regolarizzare il ciclo mestruale quando il flusso è eccessivo, oppure in caso di mestruazioni troppo frequenti, l’agnocasto risulta utile soprattutto in menopausa e per alleviare il dolore da fibroma uterino. Si può acquistare in farmacia in pratiche capsule. La borsa del pastore (Capsella bursa pastoris) è una comunissima pianta, piuttosto infestante lungo i muri e nei campi ma un vero e proprio toccasana per una miriade di problemi femminili.
Reperibile in tintura (la forma migliore, rispetto alla tisana), risulta utile in caso di mestruazioni abbondanti, varici, cistite, emorroidi e fibromi uterini che sanguinano. Efficace per i piedi gonfi, può essere controindicata per chi soffre di bassa pressione arteriosa.
Utile nella fase della premenopausa e della menopausa è un controllo medico dei livelli di vitamina D. Questa celebre vitamina, detta comunemente “vitamina del sole”, ha un ruolo molto importante nell’organismo. Le sue funzioni sono infatti molteplici e la più importante è aiutare l’organismo ad assorbire il calcio presente negli alimenti. Assumere la vitamina D è fondamentale per mantenere in salute le ossa ed è essenziale nel periodo della menopausa.
Sarà ovviamente il medico a consigliarvi l’utilità o meno dell’integratore, mentre io voglio concludere l’articolo consigliandovi un libro: La danza delle grandi madri. Dalla giovinezza alla maturità, dalla maturità alla giovinezza di Clarissa Pinkola Estés (famosa per Donne che corrono coi lupi), Pickwick editore.
Un inno alla donna matura, più forte e più saggia, in grado di vivere la vita nella sua interezza e capace di riscoprire fonti inesauribili di energia dentro di sé. Una lettura che ruota attorno a concetti ancestrali di maternità e maturità, lontani anni luce dalla banalità della giovinezza a tutti i costi. Poiché la menopausa è un periodo che ci vede consapevoli dei nostri limiti umani, ma anche forti e stabili per affrontare con equilibrio la vita che verrà, da questa fase noi donne abbiamo davvero molto da imparare.