Cure con la boswellia
In questo articolo voglio parlarvi di una pianta eccezionale, il cui derivato è presente nella nostra società da tantissimo tempo ma le cui straordinarie proprietà abbiamo dimenticato nell’era del farmaco di sintesi. Si tratta della boswellia, dal nome dello scrittore e viaggiatore James Boswell (1740 – 1795), appartenente alla famiglia delle burseracee, con ben 23 specie dall’Africa orientale all’India. La pianta è un arbusto con canali resiniferi nella corteccia che, nella particolare specie di boswellia carterii o boswellia sacra proveniente dai luoghi rupestri e aridi della Somalia, fornisce il prezioso incenso. Fin dai tempi antichi questo particolare prodotto era considerato taumaturgico e si bruciava nei luoghi sacri e nelle cerimonie religiose. Come sappiamo, nel Vangelo secondo Matteo l’incenso fu donato dai Magi al Bambino Gesù, assieme all’oro e alla mirra. La pianta oggi viene utilizzata nella fitoterapia in forma di unguenti, tinture e compresse, in particolare per trattare in modo naturale i problemi dell’artrosi e dell’artrite. Si tratta, come noto, di malattie degenerative che tormentano soprattutto la popolazione anziana, ma in alcuni casi, come nell’artrite reumatoide, riguardano persone in età lavorativa. Queste malattie degenerative colpiscono la cartilagine, indebolendola e assottigliandola, manifestandosi con dolori, rigidità muscolare e limitazioni dell’attività motoria, fino alla comparsa delle deformazioni ossee. Tanti possono essere i fattori scatenanti di queste patologie, dalla predisposizione familiare agli sforzi continui a carico delle articolazioni, fino alle fratture pregresse, all’obesità e alle alterazioni endocrine. Quando si riceve la diagnosi di una malattia simile, specie se si è affetti anche da un’altra patologia autoimmune di tipo endocrino, posso garantire che il sorriso sparisce dalle labbra e il timore di un futuro segnato dal dolore diventa un pensiero costante. In particolare, l’artrite reumatoide rimane una malattia piuttosto oscura, dai meccanismi non del tutto chiari e difficile da contrastare se non con un’azione medica tempestiva. Molti sono i farmaci usati nel trattamento dell’artrosi e dell’artrite, in massima parte con effetti collaterali notevoli (antinfiammatori, cortisonici, ecc.) e la ricerca di un aiuto dalla natura diventa essenziale.
Nel mio caso l’uso della boswellia si è rivelato straordinario e condividerne gli effetti benefici, dopo due mesi di trattamento, mi è sembrato importante. La pianta, oltre all’azione lenitiva naturale, è anche in grado di inibire gli enzimi responsabili della distruzione dei glicosamicani. Queste sostanze compongono la cartilagine e i principi della boswellia esercitano su di essi un’azione protettiva rallentando i fenomeni degenerativi. Tutto ciò senza incorrere in alcun problema di tossicità, né a breve né a lungo termine. A scopo curativo si usa in particolare la boswellia serrata indicata per le sue notevoli proprietà antinfiammatorie senza controindicazioni. Il suo potere antidolorifico, dovuto all’acido boswellico, si sperimenta già nella prima settimana di assunzione, con riduzione del gonfiore agli arti grazie al miglior apporto di sangue. La boswellia si può assumere in compresse e in forma di unguento da massaggiare sulle parti doloranti, oltre che in tintura e olio essenziale. Se i piedi sono gonfi e doloranti fin dal mattino, utili sono le docce fredde appena alzati e il massaggio con l’unguento di boswellia.
Consiglio questo trattamento due volte al giorno, mattino e sera, per poter affrontare meglio la giornata e assicurarsi un sonno più tranquillo. Indispensabile è anche uno stile di vita consono alle difficoltà provocate dalle malattie artritiche o reumatiche, come il controllo del peso (fondamentale per non sforzare ulteriormente le cartilagini) e un’attività fisica costante che mantenga quanto più possibile la mobilità articolare. Non occorre tanto, basta una cyclette, qualche esercizio di stretching (evitando i pesi che sono deleteri!) e la costanza di fare esercizi cinque giorni a settimana. Inutile aspettarsi cure miracolose, occorre essere realisti e accettare le prove della vita, ma serve anche essere convinti che con l’atteggiamento giusto tanto si può fare. In tutto questo la natura, come sempre, è il nostro più prezioso alleato.