Nel solstizio d’estate
Siamo nel momento in cui il sole dà vita ai giorni più lunghi dell’anno, quando la luce vince il buio, e nei paesi del grande Nord il fenomeno delle “notti bianche” illumina il cielo nelle ore delle tenebre. Il solstizio d’estate copre un arco di pochi giorni, si arriva così alla notte di San Giovanni (24 giugno) il momento tanto decantato da Shakespeare nel Sogno di una notte di mezza estate; il lasso di tempo magico che vede fiorire la natura attraverso i frutti del lavoro dell’uomo e della spontaneità del Creato che ci circonda di colori, profumi, sapori e meraviglia. Se per gli antichi questo era il momento di celebrare i raccolti attraverso rituali dell’abbondanza, per l’uomo moderno è il momento di assaporare l’inizio dell’estate e delle emozioni che questa regala.
“Che cosa si può dire di giugno, il tempo dell’estate nella sua nascente perfezione, il compimento della promessa dei mesi precedenti, e ancora nessun segno che ci ricordi che la sua fresca e giovane bellezza potrà un giorno svanire.”
Gertrude Jekyll
Una gita in barca può ristorare l’anima in quest’epoca di libertà sacrificata alla paura della morte. Così come una passeggiata nei giardini fioriti può rallegrare la mente, alleggerire i crucci con la meraviglia dei colori, inebriare i sensi con i profumi pungenti e discordanti e abbassare il rumore del traffico col canto degli uccelli.
“E poiché tutta questa bellezza non può essere Paradiso, so che nel mio cuore è giugno.”
Abba Woolson
Ho vagato di nuovo nei giardini del mio quartiere e mi sono fermata ad osservare la superbia delle ortensie in fiore, il vermiglio degli oleandri sbocciati, le violacee spighe della lavanda, la delicatezza delle rose, i vasi di fiori multicolore, le dolci albicocche contrastanti il blu del cielo.
“Era giugno, e il mondo odorava di rose. Il sole era come polvere d’oro sulla collina erbosa.”
Maud Hart Lovelace
Tra gli isolotti lagunari dell’amata Grado ho scorto piante in fiore, tripudi di fiori dai colori accesi, nei pochi metri di terra tra gli approdi delle barche e il mare quieto.
L’estate sta entrando dalla porta del terrazzo, l’aria viene sospinta dal ventilatore alla massima velocità e io non voglio accendere l’aria condizionata, anche se fa caldo, anche se sono davanti ad uno schermo. Dalla strada arriva il profumo del tiglio in fiore, una melodia di dolcezza e un inno alla vita, e tra le troppe piante che popolano il poco spazio della terrazza, so che la calendula e i gerani in fiore mi invitano ad uscire, a godermi la vista del mare e dei gabbiani.
Il solstizio d’estate sarà magico anche quest’anno; non accenderò i falò però tante candele sì, tanti incensi, lucette solari a forma di farfalle e di sfere magiche che coloreranno la notte più breve e saluteranno l’arrivo dell’estate.