Il mio ultimo libro mi regala sempre più soddisfazioni, di alcune ne scrivo volentieri (come in questo caso), di altre – per pura scaramanzia – non ne parlo finché non si saranno concretizzate. Nel mese di giugno L’Abisso socialista è il primo nelle classifica delle librerie del mio editore (tre diversi punti vendita in città) e trovare delle copie diventa complicato anche sul sito di Bezos, poiché vanno esaurite in pochi giorni. Sono dispiaciuta per coloro che hanno difficoltà a procurarsele (qualcuno mi ha anche scritto), però lasciatemelo dire, da autore non potrei essere più soddisfatta di così. Il complicato lavoro di stesura, la scelta della chiave narrativa, la lunghezza del racconto, i fatti inclusi e quelli esclusi per una questione di linearità e, soprattutto, la forza di iniziare, di dare il via alla storia personale e a quella collettiva, trovano gratificazione nel successo del libro e nell’affetto dei lettori. Quando ho inviato il manoscritto all’editore Luglio, questi mi ha risposto dopo neanche un’ora, dicendo che la storia lo interessava molto. In quel preciso istante, nel momento in cui si apriva la mail, ho capito di aver imboccato la strada giusta e che finalmente, dopo una lunga e faticosa gavetta, era giunto il momento di spiccare il volo. Abbiamo lavorato un altro mese con l’editore, limando e adattando il libro alle esigenze di entrambi, e il risultato non ci ha deluso: ne siamo fieri. La strada che il libro dovrà percorrere è ancora all’inizio – non sono passati due mesi dall’uscita e la presentazione ufficiale al pubblico è fissata per settembre – eppure sembra avere già le carte in regola per essere il libro della mia vita. Sto già lavorando ad un altro volume, mi ritrovo a spulciare il materiale raccolto e conservato – ahimè! – in modo disordinato nei cassetti della scrivania, però sono consapevole che L’Abisso socialista avrà la precedenza anche nel prossimo anno. Intanto un rinnovato grazie ai lettori che mi scelgono nella giungla di titoli presenti in tutte le librerie.