Notte di San Silvestro
A noi che siamo
tra il vecchio e il nuovo,
la sorte dona
queste ore liete;
e il passato impone
d’aver fiducia
a guardare avanti
e a guardare indietro.
(Johann Wolfgang von Goethe)
L’ultima notte dell’anno, le ore che scorrono lente tra tavole imbandite, chiacchiere di amici, sogni affievoliti. Un anno se ne va, cupo e triste tra angosce e paure, come saranno i giorni a venire? Goethe ci dice di guardare avanti e avere fiducia, non condannare il passato e amare ogni percorso fatto, perché la speranza è, alla fine, la vera energia che fa pulsare il cuore.
Cos’è mai un anno? Un mazzolino
di giorni: qualche fiore e qualche spino,
fiori di campo, spini della siepe;
è il viaggio da un presepe ad un presepe;
un volgere di lune in grembo a Dio;
un dolce ritrovarsi e dirsi addio;
una nube che passa, il sol che torna;
pan seminato e pane che si sforna;
dodici mesi tra bagnati e asciutti;
quattro stagioni cariche di frutti.
Su ogni giorno stende il suo sorriso
un santo che vien giù dal Paradiso.
Così è fatto, mutevole, il lunario
e l’anno nuovo l’ha per sillabario
e si legge ogni dì fra stella e stella
che per chi ama, la vita è bella.
(Renzo Pezzani)
Per Renzo Pezzani il nuovo anno regala giorni di fioriture e raccolti, di semine, di lavoro e di vita; un lunario che indica le stagioni e svela il disegno di Dio e segna la via a chi sa amare. In questi ultimi momenti del 2021 penso a chi non c’è più nella mia vita e a chi vi è entrato da poco; agli amici lontani, agli amori finiti, alle occasioni perdute. Penso a voi che mi leggete, a questo strano legame che ci unisce e ringrazio le invenzioni dell’uomo – io, ossessionata dalla natura – perché posso augurare a tutti voi un nuovo anno di speranze e fiducia nel futuro.