Ferragosto, le Feriae Augusti
Tempo di vacanze e di mare, di riposo e divertimento, agosto è il mese delle ferie per eccellenza. Vi è alla sua metà una fondamentale festività religiosa, l’Assunzione di Maria Vergine, con processioni e celebrazioni in ogni parte d’Italia.
Questa importante ricorrenza affonda le sue radici in tempi lontani, nel paganesimo romano che ha plasmato secoli e culture.
Nel 18 a.C. Ottaviano fu proclamato Augusto, il venerabile e il sacro, dal Senato di Roma. Fu allora che l’imperatore dichiarò tutto il mese di agosto Feriae Augusti, le vacanze di Augusto; la ricorrenza comprendeva molte feste religiose, la più importante riguardava Diana, il 13 agosto. Il nome dell’imperatore traeva le sue origini da una divinità mediorientale, la Grande Madre Atargatis, detta l’Augusta, la più grande, la più sacra, la dea dalla corona turrita che si ergeva fiera, poggiando su due leoni. Era questa anche la celebrazione del raccolto, dedicata all’imperatore che garantiva il grano e l’olio anche ai più poveri.
Le feste che si celebravano tra il 15 e il 21 di questo mese erano dedicate ad una divinità arcaica, Consus, dio delle messi, protettore dei raccolti e dei granai. Si trattava di una divinità della terra a cui fu consacrato un tempio ipogeo sotterraneo nell’VIII secolo a.C. In questo mistico luogo la luce penetrava una sola volta all’anno, nei Consualia di dicembre. Fu allora che avvenne il ratto delle Sabine e che i Romani festeggiavano, poiché l’assunzione delle giovani donne fece crescere Roma. Con le donne si assunse anche la Dea Madre Consiva, divinità sabina molto antica, introdotta da Tito Tazio. La dea era collegata alla natura, con radici profonde; ebbe un figlio senza un uomo e rimase vergine (concetto collegato alla Madonna). Il dio Conso, diventato suo marito, ne usurpò il posto diventando egli la principale divinità delle messi.
Tuttavia, per i Romani questo era il mese di Diana, celebrata sull’Aventino. Dea importantissima, seguita da molti fedeli, più nelle campagne che nell’Urbe: era la divinità dei campi e dei boschi, delle erbe selvatiche e medicinali, delle sorgenti di acque curative e venerata come Dea Maga per eccellenza.
I rituali antichi ci parlano dunque della celebrazione della natura nella sua somma maturità, quando si colgono i frutti più preziosi, si festeggia il miracolo della vita e la fatica del lavoro. Anche oggi questa ricorrenza ci fa fermare, riposare e festeggiare, oltre ogni disillusione e apatia, celebrando le ferie di un imperatore che ha segnato la storia.